La fama della pizzica, in questi ultimi anni, si sta diffondendo a macchia d’olio, raggiungendo i confini dell’Italia e andando oltre. Sono nate scuole di danza per impararne i passi e i “pizzicati” si esibiscono sulle piazze di tutta l’Italia. Parlando di questa famosa danza salentina, si sente sempre più utilizzare il termine taranta per indicarne, in realtà, il ballo o la musica. Questo termine, taranta, viene utilizzato in questo senso in maniera impropria.
La pizzica, come ben sappiamo, nasce come musica terapeutica fatta suonare dagli uomini all’interno delle case (o nelle piazze) per liberare le “pizzicate” dal morso della taranta, termine salentino per indicare la tarantola, il ragno della famiglia Lycosidae, che aveva fama di pizzicare le donne sotto le vesti durante il periodo della mietitura. La musica da loro utilizzata aveva la funzione di far ballare le donne fino all’estremo, in modo da uccidere il ragno e liberare le fanciulle dal malessere provocato dal morso. Questa danza è poi stata indicata come “pizzica tarantata” proprio per indicare il tipo di danza e da cosa veniva provocata.
In seguito, mal utilizzando il termine tarantata, l’indicazione di questo ballo terapeutico è stato abbreviato con il termine taranta (che nella lingua salentina indica, appunto, la tarantola) portando ad un uso inappropriato del termine. Oggi rimane l’utilizzo di questo termine per indicarne la particolare danza provocata dalla tarantola, sebbene viene in realtà chiamata unicamente con il nome dell’animale che ne provoca il movimento.