Da un decennio a questa parte si è avuto in tutto il Salento la riscoperta della musica popolare fatta soprattutto di suoni caldi e solari proprio come la gente del luogo. Sempre più spesso d’estate si può assistere a concerti di gruppi folkloristici e a centinaia di persone che si lasciano trascinare dai canti e dai suoni frenetici della pizzica.
Lo strumento principe di questo ballo è il tamburello leccese suonato in modo particolare e cioè dando il ritmo di base con la percussione e, un caos ordinato con i sonagli. Ad esso si accompagnano:
– la tamborra, cioè un tamburello sordo senza sonagli che viene molto utilizzato nelle pizzichi tarantate perché origina un suono cupo e profondo che ricorda il rito di guarigione;
– il violino che è stato introdotto come strumento terapeutico per le tarantate
– la chitarra che ultimamente è stata utilizzata anche come strumento solista e di cui una forma particolare importata nel Salento è costituita dal Trés;
– l’organetto che è lo strumento folkloristico per eccellenza
– le nacchere spagnole hanno anche una versione salentina chiamata tiritacchete;
– il mandolino e la mandola napoletani;
– il flauto insieme al tamburello sono gli strumenti più antichi della tradizione popolare salentina che veniva suonato nella sua versione doppi fin dal periodo messapico
– cupacupa e tricche tracche sono due strumenti che vengono utilizzati per mantenere il ritmo.
La musica folkloristica salentina è fatta soprattutto di danze e di tarante che possono essere suddivise in tre categorie principali di pizzica: la pizzica tarantata , la pizzica de core e la danza delle Spade.
La pizzica tarantata è un’antica danza terapeutica individuale o collettiva che nasce dall’altrettanto antico rito di guarigione dei taratati e dal loro pellegrinaggio del 29 giugno presso la Cappella di San Paolo a Galatina.