Lycosa tarentula è il nome scientifico di un piccolo ragno, della famiglia degli aracnidi, la cui presenza nei territori mediterranei è conosciuta da millenni, sembra che gli antenati del ragno attuale fossero già presenti sul pianeta già 400 milioni di anni fa.
Il nome del ragno volgare è “Ragno Lupo”, ma nel Salento si è cominciato molto tempo fa a chiamarlo tarantola, e le origini di questa denominazione sono molto oscure, per qualcuno infatti tale appellativo deriva da Taranto, mentre per altri la provenienza è da attribuirsi al fiume Tara, un piccolo corso d’acqua che scorre poco distante da Taranto sgorgando, come comune a molti fiumi del territorio carsico, dopo un percorso sotterraneo tra profonde caverne.
Il morso di questo ragno è doloroso, come ben sanno i contadini che d’estate si apprestano a fare la raccolta del grano, ma non è assolutamente mortale, e, se si dovesse descriverlo, assomiglia a grandi linee alla puntura delle vespe o delle api.
Ciononostante al morso del ragno è stato associato il fenomeno del tarantismo, una sorta di disturbo di carattere neurologico e psichiatrico.
Il nome tarantola nel corso del tempo è stato associato ai ragni di grandi dimensioni che nel territorio europeo sono sconosciuti, e che invece abbondano negli altri continenti, dall’Asia all’Africa alle Americhe, le migali.
Anche se più impressionanti per le dimensioni, ad oggi non è stata ancora scoperta, neanche tra le specie più grandi, nessuna che si possa effettivamente considerare mortale per l’uomo.